Invisibile, come tante realtà quotidianamente percorse da sguardi divenuti indifferenti: quella dell’ambiente in pericolo o l’altra, delle bellezze naturali o architettoniche inavvertibili agli occhi distaccati della frettolosità dei giorni attuali.
Indelebile come il filo che continua a legare questi scenari della vita e a darvi senso, additando fra essi una possibile trama di significati. Sono questi gli incitamenti tematici ispiratori delle immagini dell’artista Angelo Savarè.
Ad aprire il percorso sono i dipinti preparatori per le opere d’arte sacra realizzate nelle chiese del territorio: le parrocchiali di Mairano e Cerro Al Lambro, la chiesa di S.Rocco a Sant’Angelo, quella di Santa Maria in Prato dove Savarè ha firmato l’intera affrescatura. Il linguaggio qui utilizzato nasce stilisticamente nell’area del neosimbolismo dalla quale il pittore attinge in modo ampiamente libero, innestandovi quel gusto anche per il trompe l’oeil che marcatamente caratterizza la sua produzione. Popolate di figure in scenari irreali evocanti il trascendente o immerse nei paesaggi del contemporaneo, le immagini parlano di un interrogarsi intorno ai significati dell’esistere e del rapportarsi dell’uomo al circostante percorso di inquietanti incertezze, rivestendosi di differenti connotazioni stilistiche: dal naturalismo spesso maestosamente ieratico delle figure sacre ai tocchi di deformazione espressionista che accompagnano i momenti tragici dell’odierna umanità.
Marina Arensi